Un lungo lavoro di restauro, meticoloso ed articolato, ha interessato il Palazzo dell'Arengario di Milano che diventa, oggi, il Museo del Novecento.
Il patrimonio culturale presente all'interno della struttura – con un'area espositiva di ben 5.000 mq, dislocata su più livelli – permette una visione critica dell'arte che ha interessato il secolo scorso, con l'intento di generare una pluralità di visioni. Il percorso espositivo, sviluppato in successione cronologica, attraversa i maggiori movimenti e correnti dell’arte italiana e presenta una sezione iniziale dedicata alle Avanguardie internazionali con dipinti di Picasso, Braque, Klee e Kandinskij, Laurens e Modigliani, cui seguono la sala di Boccioni e del Futurismo, quelle dell’arte degli anni Venti e Trenta (De Chirico, Morandi, Martini e Melotti), il salone della torre con l’enorme opera ambientale di Lucio Fontana.
Si prosegue poi con la sala dedicata a Burri e all’Informale segnino e materico (Vedova, Capogrossi, Novelli, Tancredi, Accardi). Un tunnel aereo collega l’Arengario con Palazzo Reale che ospita la sezione conclusiva del museo dedicata agli anni Sessanta: dall’Arte Cinetica e Programmata con una serie di ambienti del Gruppo T, alla Pop Art italiana e alla Pittura Analitica, fino alle opere dell’Arte Povera, tra cui quelle di Luciano Fabro e, nella stessa ala, tutte le opere provenienti dal Museo Marino Marini.